Archeogastronomia: “Cuochi e fiamme” nella cultura materiale greca e romana
Laboratorio archeologia greca e romana
Presentazione dei partecipanti: Giulia Rocco e Marcella Pisani (docenti); Paolo Masci, Roberto Zimmardi, Simona Nunzi e Fabrizio Fasoli (studenti)
Giulia Rocco e Marcella Pisani sono ricercatori di Archeologia Classica. Insegnano Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana.
Paolo Masci è uno studente laureando del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia, Filologia, Letterature e Storia dell’antichità. La sua tesi di laurea ha per oggetto la classificazione tipologica e l’inquadramento storico-artistico di un lotto di ceramica greca. Del suo gruppo di ricerca sull’alimentazione nel mondo greco fa parte: Fabrizio Fasoli.
Roberto Zimmardi è uno studente laureando del Corso di Laurea triennale in Beni Culturali. La sua tesi di laurea ha per oggetto lo studio di un ambiente e dei materiali rinvenuti al suo interno (ceramica, stucchi e frammenti di affresco) di una Villa romana recentemente portata alla luce. Del suo gruppo di ricerca sull’alimentazione nel mondo romano fa parte Simona Nunzi.
Paolo, Roberto, Fabrizio e Simona hanno un’associazione culturale che si occupa di valorizzare il patrimonio archeologico e storico artistico di Roma e dintorni.
Presentazione dell’attività:
L’attività promossa dalla cattedra di Archeologia greca e romana rientra nelle attività “Laboratori e Percorsi di ricerca”, e, nella fattispecie, si svolge all’interno del tema “Il cibo nella storia”. L’attività intende offrire ai partecipanti un approfondimento sul cibo nel mondo greco e romano. Si prenderanno in considerazione i metodi di preparazione, cottura e conservazione del cibo, gli ingredienti utilizzati, i contenitori e gli utensili da cucina. Fonti archeologiche e iconografiche mostreranno la “sostenibilità” alimentare in un ampio periodo storico (VI sec. a.C.-IV sec. d.C.).

Affresco di un triclinio della Villa di Oplontis, con rappresentazione di un dolce cd. “La cassata di Oplontis”, 79 d.C., Torre Annunziata, Napoli.

Statuetta di donna che impasta il pane su una madia, da Tanagra (Beozia), fine VI sec. a.C.
Risposta alla domanda: I collegamenti sono molteplici e vanno dall’approccio a colture tradizionali e ad uno sfruttamento della terra che rispetti l’ambiente e le sue risorse, alla varietà degli alimenti e all’utilizzo di metodi di preparazione del cibo, cottura e conservazione che rispettano la specificità degli ingredienti.